Carichi Immediati

Questo servizio prevede la riabilitazione immediata dell’arcata edentula senza innesti ossei con protesi fissa avvitata su pilastri.

È una tecnica riabilitativa implantoprotesica con un protocollo chirurgico, protesico e di laboratorio codificato. La protesizzazione a carico immediato funzionale delle arcate edentule viene effettuata entro 24/48 ore. Protesi fissa avvitata con sottostruttura metallica passivata con tecnica dell’incollaggio. La correzione dell’inclinazione degli impianti si effettua con i pilastri di 17° e 30°.

QUANDO?

Il protocollo può essere applicato nelle arcate edentule, o rese edentule in fase chirurgica, anche in presenza di creste atrofiche.

PERCHÉ?

La disposizione inclinata degli impianti permette di evitare strutture anatomiche come il nervo alveolare inferiore, i recessi del seno mascellare e le cavità nasali.

La riabilitazione usando la tecnica Columbus Bridge consente di inserire impianti lunghi (18-20 mm SUPER-LONG Biomax) in osso residuo evitando innesti ossei in pazienti con creste atrofiche. L’inclinazione degli impianti permette di realizzare un ideale poligono d’appoggio che ottimizza il supporto protesico. L’emergenza distale della parte coronale dell’impianto posteriore permette di evitare o ridurre i cantilever protesici.

COME?

Vengono posizionati quattro impianti nell’arcata superiore o inferiore. Gli impianti vengono inclinati in modo da inserire impianti lunghi nell’osso residuo del paziente.

Nell’arcata inferiore la parte coronale dell’impianto posteriore viene distalizzata verso il ramo della mandibola in modo da oltrepassare l’emergenza del canale mandibolare; nell’arcata superiore gli impianti posteriori vengono inclinati parallelamente alla parete anteriore del seno in modo da emergere nella regione molare.

Inserendo impianti lunghi 18 o 20 mm in osso residuo si aumentano la stabilità primaria e la predicibilità della riabiltazione implantare rispetto alle tecniche che richiedono innesti ossei. L’inclinazione degli impianti viene compensata con l’utilizzo di speciali componentistiche protesiche disponibili in diverse angolazioni (0°, 17° e 30°) in grado di ripristinare il parallelismo tra gli impianti.